Intervista al Poeta Carlo Molinari di Poeti2000

Intervista al Poeta Carlo Molinari

Intervista a Carlo Molinari di Poeti2000
 
Benvenuti alla nostra intervista odierna con Carlo Molinari, il fondatore di Poeti2000. Ci parlerà della sua ispirazione, del suo processo creativo e delle sue prospettive sulla poesia contemporanea.



Marco Raimondi: Carlo, grazie per essere qui con noi oggi. Innanzitutto, potresti condividere con i nostri lettori cosa ti ha spinto a scrivere poesia?
 
Carlo Molinari: Il mio percorso esplorativo e conoscitivo nel mondo dei versi è iniziato a sei anni e mezzo, subito dopo la morte prematura di mio padre. Per tutta la mia esistenza non ho fatto altro che scrivere, oltre a lavorare (s'intende). Dal 2007, tuttavia, ho deciso di dedicare tutta la mia vita al mondo della Poesia. I fattori che spingono ad esternare la propria Anima sono tanti: dalla volontà di conoscersi meglio e di più (ecco che la poesia diventa catartica), ad esplorare le fattispecie del dolore, della gioia, dei momenti di transizione della propria vita. I libri, la lettura dei Grandi mi ha sempre coinvolto e mi ha aiutato e mi sta aiutando tuttora tantissimo perché tramite la lettura si viene a conoscenza del "Mondo con gli occhi degli altri", diceva uno scrittore del quale non ricordo il nome. Il fatto di pubblicare io stesso i miei libri mi ha sempre aiutato a ripercorrere tante fasi del mio vissuto. Attraverso i miei libri parlo a me stesso e a chi mi vuole e mi vorrà conoscere meglio. I libri, quindi, sono un vero e proprio specchio dell'Anima. Questo mi spinge a scrivere, cercare, sognare, vivere la poesia.
 
Marco Raimondi: Puoi raccontarci un po' del tuo processo creativo? Come inizi a lavorare su un nuovo poema?
 
Carlo Molinari: Mi alzo ogni mattina molto presto, si può dire a notte fonda. Inizio a meditare, a pregare, a contemplare la Natura tramite il Creato e in questo silenzio che urla, a volte, mi nasce sempre qualcosa da comprendere, dire, esporre, creare. Le mie poesie, nella quasi totalità nascono di notte, o meglio, in quel momento in cui la notte si scolora per dare spazio ad un azzurro tremulo... e si arriva così all'aurora.
 
Marco Raimondi: Quali temi o argomenti trovi più affascinanti o significativi da esplorare attraverso la poesia?
 
Carlo Molinari: Affronto ogni tema dello scibile umano, se mi è possibile. Ma prediligo molto il dialogo con me stesso, la natura, il Divino e la ricerca del Soprannaturale, i temi sociali, l'amore e spesso anche l'analisi della società o degli eventi in versi.
 
Marco Raimondi: Come vedi il ruolo della poesia nel contesto della società contemporanea?
 
Carlo Molinari: la Poesia sta vivendo una specie di schizofrenia. Se da un lato in libreria non vende quasi niente o è e resta un prodotto di nicchia che, a dire il vero, in pochi ricercano, dall'altro lato, nei Social, c'è un pullulare di poesia e di poeti/esse in ogni parte del mondo. Non c'è niente da dire: quando il cuore parla, la gente risponde. Quasi sempre. I Social stanno dando tanta visibilità a chi resterebbe nell'assoluto anonimato in assenza di essi, e sono un ottimo tramite per farsi conoscere da un pubblico che in teoria non ha né limite né confine.
 
Marco Raimondi: Infine, quali consigli daresti a chiunque voglia avvicinarsi alla poesia o esplorare la propria vena poetica?
 
Carlo Molinari: Leggere, leggere e leggere quintali e quintali di poesia. Di ogni epoca, di ogni fattezza, di ogni modo di pensare. Prima di scrivere una sola poesia, secondo me, bisognerebbe aver letto almeno tanti e poi tanti libri di Grandi Autori. Poi c'è il talento innato e allora si inizia a scrivere quando meno uno se l'aspetta. Ma mai rinunciare a leggere e a conoscere.
 
Marco Raimondi: Grazie mille, Carlo, per la tua prospettiva illuminante sulla poesia e sul tuo lavoro. È stato un piacere parlare con te.
 
Carlo Molinari: Grazie a te, vorrei dire in chiusura di non smettere mai di inseguire i propri sogni e cercare di fare di tutto per realizzarli. Di ogni tipo essi siano. Come diceva in un  famoso aforisma Oscar Wilde: "La vita è troppo breve per sprecarla nel realizzare i sogni degli altri". Quindi cerchiamo di realizzare i nostri.

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